COMUNICATO STAMPA
Il Cammino Materano esprime sgomento e preoccupazione per la recente approvazione degli emendamenti alla Legge Nazionale sui Cammini di prossima approvazione in Senato.
L'introduzione nell'Art. 3, nella parte relativa agli standard, della frase "anche utilizzando la segnaletica europea del Club Alpino Italiano attraverso apposita convenzione." rappresenta una ingiustificata ingerenza del CAI su un tema, quello dei cammini, che non fa parte delle sue competenze.
Cammini ed escursionismo sono infatti due prodotti turistici completamente differenti; i primi afferiscono al concetto di itinerario culturale sancito dalle risoluzioni 66- 67/2013 del Consiglio d'Europa ed hanno necessità tecniche ed organizzative completamente diverse, che guardano al sociale, alle comunità e ai beni culturali, secondo anche i principi della Convenzione di Faro, approvata e adottata dall'Italia.
Utilizzare una Legge dello Stato per obbligare i soggetti gestori dei cammini a una convenzione con il CAI e indurre gli enti pubblici a finanziare una determinata tipologia di segnaletica appannaggio di un solo soggetto, è da considerarsi eticamente deprecabile e funzionalmente controproducente.
Invitiamo i parlamentari Cappelletti, Pavanelli, Appendino, Ferrara, Amato, Caso, Orrico, autori dell'emendamento, a prendere atto che hanno gettato le basi per la fine dei cammini italiani, che i volontari - non il CAI - hanno costruito con grande fatica in questi ultimi quindici anni.
Da parte nostra continueremo ad opporci a questa logica lobbistica e mettere in campo tutte le azioni necessarie per rendere il nostro cammino patrimonio delle comunità.
La Direzione.